Jan Dobraczyński, il più noto scrittore cattolico polacco del ’900, si è cimentato nell’impresa di ricostruire la «storia di Giuseppe» in forma romanzata, giovandosi delle fonti scritturistiche e del vasto materiale letterario di origine apocrifa o tradizionale.
Giuseppe vi emerge come il «tipo» dell’uomo credente, posto improvvisamente di fronte ad una imprevedibile chiamata di Dio. Incarnazione ideale del «resto» d’Israele, è combattuto lungo tutto il corso della sua vita fra le sue giuste esigenze umane e la richiesta improrogabile di Dio. In questa tensione continua egli si macera e matura la propria fede.
Un cammino faticoso nella fede, percorso in situazioni straordinarie e sullo sfondo di un ambiente socio-politico-religioso complesso e ambivalente.
Giuseppe è il modello del credente che non si lascia irretire dalle tentazioni, dalle manovre oscure del potere, dalla faziosità delle sette. Giuseppe è l’incarnazione del povero di Jahvé, ricco solo della fiducia nella sua promessa.
L’AUTORE
Jan Dobraczyński (Varsavia 1910-1994) è stato il maggior romanziere cattolico polacco del ’900. Le sue numerose opere – in prevalenza romanzi di argomento storico e biblico – sono state tradotte in più lingue e hanno conosciuto anche in Italia un enorme successo. Pubblicati dalla Morcelliana ricordiamo: Lettere di Nicodemo. La vita di Gesù (2009); Sotto le mura di Vienna. Il romanzo di Giovanni Sobieski (2008); La folgore colpisce per la terza volta. Il romanzo di Giovanni Battista (2008); Chiunque vi
ucciderà… Il romanzo di Giovanna d’Arco (2008); Deserto. Il romanzo di Mosè (2009).